Ti penso tornando a casa
in questo giorno che non sa di niente
anche la pioggia sembra finta
come al cinema, quasi quasi ti tradireri
momenti momenti
troppo rumore per pensare
troppo silenzio per avere voglia di cantare
di cantare
E viene voglia di lasciarsi andare
non comprare più il giornale
e questa nuova indifferenza
che le stelle e tutti i sogni miei porta via
Ti penso e parlo da sola
guardo la gente, i suoi travestimenti
echi di autostrade larghe
e spiagge libere se potessi io me ne andrei
troppo rumore per pensare
troppo silenzio per avere voglia di cantare
di cantare
E viene voglia di lasciarsi andare
non comprare più il giornale
e questa nuova indifferenza
che le stelle e tutti i sogni miei porta via
Come pesci nella rete chiusi dentro vecchi muri
dove non passa la speranza che la noia e la malinconia
porta via
troppo rumore per pensare
troppo silenzio per avere voglia di cantare
di cantare
Ti penso e sono a casa
così si arrende a volte il marinaio
voglia di carezze calde e un pò di musica
vedi amore sono ancora qui
non è bellissima?! il testo, a quanto so io, è una poesia inedita di Sergio Endrigo, su cui Cesare Malfatti del gruppo La Crus ha scritto una musica struggente... BUON ASCOLTO!!!
mercoledì 3 settembre 2008
la crus ft syria - momenti - asti 7/7/08
venerdì 15 agosto 2008
Mercedes Benz : Loredana Bertè - Janis Joplin
MERCEDES BENZ - JANIS JOPLIN
DA "WIKIPEDIA":
Mercedes benz è contenuta in Pearl, il quarto ed ultimo album di Janis Joplin del 1971; l'album era pronto per essere dato alle stampe ma Janis morì il 4 ottobre e l'album venne pubblicato tre mesi dopo la morte della cantante per eroina.
Ecco il testo:
Oh Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz?
My friends all drive Porsches,
I must make amends.
Worked hard all my lifetime,
no help from my friends,
So Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz ?
Oh Lord, won’t you buy me a color TV ?
Dialing For Dollars is trying to find me.
I wait for delivery each day until three,
So oh Lord, won’t you buy me a color TV ?
Oh Lord, won’t you buy me a night on the town ?
I’m counting on you,
Lord, please don’t let me down.
Prove that you love me and buy the next round,
Oh Lord, won’t you buy me a night on the town ?
Everybody! Oh Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz ?
My friends all drive Porsches,
I must make amends,
Worked hard all my lifetime,
no help from my friends,
So oh Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz ?
That’s it!
MERCEDES BENZ - LOREDANA BERTE'
Nel 2005 Loredana Bertè nell'album Babybertè omaggia la prima grande rocker della musica mondiale... "l'immensa mai dimenticata Janis"
Ecco il testo, un ironico e sentito riferimento alla leggendaria Mercedes benz...
Tutta rossa fiammante
una cabriolet
sarà pure infantile
l'amo dal 73' ... oh si!
Penso a Nostro Signore
con amore
e mi metto a pregare
con il cuore
hai la mia conversione
in cambio del favore si si....
Ma dammi una risposta stasera
sai che sono sincera
qui ad aspettare
oh Dio me la compri stasera
dopo una vita intera
ancora qui ad aspettare
quella Marcedes Benz
la mia Marcedes Benz
Tutti quanti i miei amici
guidano le Porsche oh yes
mentre io non ho niente
oh signore niente oh no!
come posso pagare se vuoi
anni di lavoro duro lavoro duro
te li do per due soldi
al resto dei miei giorni oh si!
Ma dammi una risposta stasera
sai che sono sincera
qui ad aspettare
oh Dio me la compri stasera
dopo una vita intera ancora qui ad aspettare
una Marcedes Benz
la mia Marcedes Benz ...
me la compri stasera
dopo una vita intera
ancora qui ad aspettare
una Marcedes Benz
la mia Marcedes Benz..
mercoledì 2 luglio 2008
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria...
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà
di impunità
Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta
la maggioranza sta
recitando un rosario di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla
l'orribile varietà delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte
una goccia di splendore
di umanità
di verità
per chi ad Aqaba curò la lebbra
con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici
e di figli con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma
di eternità
ricorda Signore
questi servi disobbedienti alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere
FABER, L'AMICO FRAGILE CHE AMAVA I PETTIROSSI DA COMBATTIMENTO
sabato 31 maggio 2008
LI-BERTE'
Chi se lo fosse perso in televisione o fosse semplicemente incuriosito dal folle universo della regina del rock italiano, ovviamente Loredana Bertè, è invitato a guardarsi questo speciale di Blob, di un pò di tempo fa...
un omaggio (in 3 parti) all'Artista, tra passato e presente...
http://it.youtube.com/watch?v=3_5tYI1UJOA
http://it.youtube.com/watch?v=0szb_I45IJA
http://it.youtube.com/watch?v=0vYD3KwWcs0
venerdì 30 maggio 2008
QUANTO MANCA AD AGOSTO??!!
E’ finita!!! La “scuola” è finita!!! E ora si comincia a studiare… sul serio!!! P A U U U R A A A
Un po’ mi dispiace di non dovermi più svegliare alle 6.OO tutte le mattine, dal lunedì al venerdì… non perché sia masochista, ma perché ormai era una piacevole abitudine andare a lezione… in fondo ci siamo divertiti!!! E poi questo anno accademico è passato così velocemente che quasi non me ne sono accorto… Sono quasi triste… ho detto QUASI!!! A parte gli scherzi faccio un grande “in bocca al lupo” a tutti per i prossimi esami…
CIAOOOOO!!!
mercoledì 7 maggio 2008
IL LIMITE
"una musica può fare..."
Ragazzo mio
Un giorno ti diranno che tuo padre
aveva per la testa grandi idee
ma in fondo poi non ha concluso niente
Non devi credere,
no, vogliono fare di te un uomo piccolo,
una barca senza vela .
Ma tu non credere,
che appena si alza il mare
gli uomini senza idee
per primi vanno a fondo.
Ragazzo mio
Un giorno i tuoi amici ti diranno
Che basterà trovare un grande amore
E poi voltar le spalle a tutto il mondo
Non credere, non metterti a sognare
Lontane isole che non esistono
Non devi credere ma se vuoi amare l'amore
Tu non gli chiedere quello che non può dare
Ragazzo mio
Un giorno sentirai dire dalla gente
Che al mondo stanno bene solo quelli
Che passano la vita a non far niente
Non credere, non essere anche tu
Un acchiappanuvole che sogna di arrivare
Non devi credere, no, non invidiare chi
vive lottando invano
col mondo di domani
giovedì 24 aprile 2008
IL VERO MEDICO (SECONDO ME!)
Purtroppo per me non sono potuto rimanere alla conferenza martedì pomeriggio ma ho letto con grande interesse le pagine del professor De Bernard sulla formazione del “buon medico”… che sono state – oserei dire – “illuminanti”…
Riporto a tal proposito alcune affermazioni del professor G.Guerra (nostro professore di psicologia!) tratte dal suo libro “Mente e scienze della vita”, che mi hanno profondamente colpito:
"[..] il malato, in quanto soggetto, tende inevitabilmente a scomparire, a divenire nient’altro che il campo nel quale il medico osserva dei fenomeni, verifica delle leggi, ritrova ciò che era stato previsto dal sapere codificato. [..] Nella prospettiva lungo la quale anche la scala di rappresentazione dei fenomeni diventa sempre più dettagliata passando dall’organo alla cellula e da questa alle molecole, un po’ alla volta il malato viene soppiantato dalla malattia, di cui è diventato solo il portatore, uno dei tanti casi".
Io credo che sia positivo il grande processo di razionalizzazione che la medicina ha conosciuto a partire dall’Ottocento fino ad oggi. Ma al tempo stesso credo che il malato, in quanto soggetto, debba costituire sempre il fulcro dell’attenzione e dell’interesse del medico.
Sinceramente leggere che il malato è diventato, grazie all’evoluzione della scienza medica, sempre meno interessante mi fa rabbrividire.
E’ davvero un’evoluzione come si crede o un’involuzione?!
Come si può pensare al paziente semplicemente come ad un sistema fisico in cui osservare dei fenomeni e trovare conferma delle proprie conoscenze, acquisite in anni e anni di studio e fatica?! La medicina non può essere concepita come una scienza deterministica, arida, fredda, meramente razionale.
A mio modo di vedere, la componente scientifica e quella antropologica hanno la stessa identica importanza, perché sono le due facce della stessa medaglia: LA MEDICINA!!!
Il medico deve vedere il proprio oggetto di studio e di ricerca nel paziente, in quanto persona, e pensare che ogni paziente è diverso dall’altro, perché ogni uomo è diverso dall’altro, per cui i problemi di uno saranno diversi da quelli di un altro, etc…
Mi ha colpito la frase del prof. De Bernard:
“Gli allievi di oggi, nel corso degli studi medici, sono ancora invitati a parlare con i pazienti ricoverati? Essi debbono essere invitati a raccogliere nella cartella clinica non solo dati ovvi (nome, cognome, precedenti malattie, etc). [..] non basta raccogliere i fatti salienti sullo stato attuale morboso, ma è altrettanto importante ricevere dalla CONVERSAZIONE informazioni sullo stile di vita del paziente, il vissuto nell’ambiente familiare e / o di lavoro, il suo modo di affrontare il mestiere di vivere, ricordando che il corpo e la mente sono inscindibili e che il primo è lo specchio della seconda”.
La soggettività del paziente deve essere messa in primo piano insomma, il medico deve riuscire a stabilire con il paziente un rapporto di fiducia e deve essere in grado di entrare nel suo mondo, perché magari un particolare, apparentemente insignificante, della condotta di vita del malato può essere rivelatore della vera causa del suo problema. Senza contare poi il fatto che mente e corpo costituiscono un tutt’uno indisgiungibile, per cui tra medico e paziente ci deve essere interazione anche in quel senso, si deve cioè stabilire tra i due un solido rapporto fatto di dialogo, fiducia, calore, EMPATIA.
Il buon medico è “ una persona certamente colta ma anche ricca di umanità ”!