Chi se lo fosse perso in televisione o fosse semplicemente incuriosito dal folle universo della regina del rock italiano, ovviamente Loredana Bertè, è invitato a guardarsi questo speciale di Blob, di un pò di tempo fa...
un omaggio (in 3 parti) all'Artista, tra passato e presente...
http://it.youtube.com/watch?v=3_5tYI1UJOA
http://it.youtube.com/watch?v=0szb_I45IJA
http://it.youtube.com/watch?v=0vYD3KwWcs0
sabato 31 maggio 2008
LI-BERTE'
venerdì 30 maggio 2008
QUANTO MANCA AD AGOSTO??!!
E’ finita!!! La “scuola” è finita!!! E ora si comincia a studiare… sul serio!!! P A U U U R A A A
Un po’ mi dispiace di non dovermi più svegliare alle 6.OO tutte le mattine, dal lunedì al venerdì… non perché sia masochista, ma perché ormai era una piacevole abitudine andare a lezione… in fondo ci siamo divertiti!!! E poi questo anno accademico è passato così velocemente che quasi non me ne sono accorto… Sono quasi triste… ho detto QUASI!!! A parte gli scherzi faccio un grande “in bocca al lupo” a tutti per i prossimi esami…
CIAOOOOO!!!
mercoledì 7 maggio 2008
IL LIMITE

"una musica può fare..."
Ragazzo mio
Un giorno ti diranno che tuo padre
aveva per la testa grandi idee
ma in fondo poi non ha concluso niente
Non devi credere,
no, vogliono fare di te un uomo piccolo,
una barca senza vela .
Ma tu non credere,
che appena si alza il mare
gli uomini senza idee
per primi vanno a fondo.
Ragazzo mio
Un giorno i tuoi amici ti diranno
Che basterà trovare un grande amore
E poi voltar le spalle a tutto il mondo
Non credere, non metterti a sognare
Lontane isole che non esistono
Non devi credere ma se vuoi amare l'amore
Tu non gli chiedere quello che non può dare
Ragazzo mio
Un giorno sentirai dire dalla gente
Che al mondo stanno bene solo quelli
Che passano la vita a non far niente
Non credere, non essere anche tu
Un acchiappanuvole che sogna di arrivare
Non devi credere, no, non invidiare chi
vive lottando invano
col mondo di domani
giovedì 24 aprile 2008
IL VERO MEDICO (SECONDO ME!)
Purtroppo per me non sono potuto rimanere alla conferenza martedì pomeriggio ma ho letto con grande interesse le pagine del professor De Bernard sulla formazione del “buon medico”… che sono state – oserei dire – “illuminanti”…
Riporto a tal proposito alcune affermazioni del professor G.Guerra (nostro professore di psicologia!) tratte dal suo libro “Mente e scienze della vita”, che mi hanno profondamente colpito:
"[..] il malato, in quanto soggetto, tende inevitabilmente a scomparire, a divenire nient’altro che il campo nel quale il medico osserva dei fenomeni, verifica delle leggi, ritrova ciò che era stato previsto dal sapere codificato. [..] Nella prospettiva lungo la quale anche la scala di rappresentazione dei fenomeni diventa sempre più dettagliata passando dall’organo alla cellula e da questa alle molecole, un po’ alla volta il malato viene soppiantato dalla malattia, di cui è diventato solo il portatore, uno dei tanti casi".
Io credo che sia positivo il grande processo di razionalizzazione che la medicina ha conosciuto a partire dall’Ottocento fino ad oggi. Ma al tempo stesso credo che il malato, in quanto soggetto, debba costituire sempre il fulcro dell’attenzione e dell’interesse del medico.
Sinceramente leggere che il malato è diventato, grazie all’evoluzione della scienza medica, sempre meno interessante mi fa rabbrividire.
E’ davvero un’evoluzione come si crede o un’involuzione?!
Come si può pensare al paziente semplicemente come ad un sistema fisico in cui osservare dei fenomeni e trovare conferma delle proprie conoscenze, acquisite in anni e anni di studio e fatica?! La medicina non può essere concepita come una scienza deterministica, arida, fredda, meramente razionale.
A mio modo di vedere, la componente scientifica e quella antropologica hanno la stessa identica importanza, perché sono le due facce della stessa medaglia: LA MEDICINA!!!
Il medico deve vedere il proprio oggetto di studio e di ricerca nel paziente, in quanto persona, e pensare che ogni paziente è diverso dall’altro, perché ogni uomo è diverso dall’altro, per cui i problemi di uno saranno diversi da quelli di un altro, etc…
Mi ha colpito la frase del prof. De Bernard:
“Gli allievi di oggi, nel corso degli studi medici, sono ancora invitati a parlare con i pazienti ricoverati? Essi debbono essere invitati a raccogliere nella cartella clinica non solo dati ovvi (nome, cognome, precedenti malattie, etc). [..] non basta raccogliere i fatti salienti sullo stato attuale morboso, ma è altrettanto importante ricevere dalla CONVERSAZIONE informazioni sullo stile di vita del paziente, il vissuto nell’ambiente familiare e / o di lavoro, il suo modo di affrontare il mestiere di vivere, ricordando che il corpo e la mente sono inscindibili e che il primo è lo specchio della seconda”.
La soggettività del paziente deve essere messa in primo piano insomma, il medico deve riuscire a stabilire con il paziente un rapporto di fiducia e deve essere in grado di entrare nel suo mondo, perché magari un particolare, apparentemente insignificante, della condotta di vita del malato può essere rivelatore della vera causa del suo problema. Senza contare poi il fatto che mente e corpo costituiscono un tutt’uno indisgiungibile, per cui tra medico e paziente ci deve essere interazione anche in quel senso, si deve cioè stabilire tra i due un solido rapporto fatto di dialogo, fiducia, calore, EMPATIA.
Il buon medico è “ una persona certamente colta ma anche ricca di umanità ”!
lunedì 21 aprile 2008
AH... SAGGEZZA ORIENTALE!!!
giovedì 17 aprile 2008
martedì 15 aprile 2008
ASPETTIAMOCI DOCCE FREDDE, FREDDISSIME...
Con queste parole si apre “l’amaca” di Michele Serra su La Repubblica di questa mattina.
Aggiungo soltanto che il malessere è planetario e l’Italia è un paese di ignoranti…
Siamo riusciti a mandare al governo una “mandria” di mafiosi, criminali, xenofobi, che di politica non ne capiscono niente, anche perché a tutto pensano tranne che al bene del popolo.
Dobbiamo solo farci i complimenti… ma non stupirci neppure più di tanto perché è risaputo ormai che
IN ITALIA VINCE SEMPRE LA CAMORRA!!!!!!!
lunedì 14 aprile 2008
una massima
martedì 8 aprile 2008
I CARE: LE MIE “IMPRESSIONI”
Sono sincero: non ero molto entusiasta di rimanere al “seminario” organizzato per il corso di informatica questa mattina… ero convinto che sarebbe stata una conferenza noiosa, tutt’altro che interessante e stimolante… anche perché io non mi intendo molto di computer (lo sapete) e pensavo che mi sarei sentito come un pesce fuor d’acqua…
Fortunatamente mi sono dovuto ricredere: la “conferenza” mi ha davvero STUPITO!!!
Una gran bella lezione di vita!!! Ci vorrebbero più lezioni così…
Sono rimasto colpito molto positivamente da come è stato presentato il personaggio di Don Milani, un uomo cha ha lottato tutta la vita per sradicare dagli animi umani la mala pianta della miseria e dell’ignoranza, la madre di tutte le guerre (a mio parere!).. soprattutto mi è piaciuto il voler andare oltre gli schieramenti di comodo, le ideologie standard, quelle etichette che la società odierna si sforza di imporci ad ogni costo.. mi sono subito tornate in mente le parole di un saggio, lo scrittore Tiziano Terzani (nei confronti del quale ho quasi una venerazione, come avrà capito chi ha letto il mio blog) :
“In fondo trovo difficile questo definirmi. Sono arrivato alla mia età senza mai aver voluto appartenere a nulla, non a una chiesa, non a una religione: non ho avuto la tessera di nessun partito, non mi sono mai iscritto a nessuna associazione… qualunque organizzazione mi sta stretta. Ho bisogno di sentirmi libero”
Io sono fermamente convinto che la bussola decisiva per questo viaggio chiamato vita sia lo
spirito critico… “il dubbio è il fondo della nostra cultura. Voler togliere il dubbio dalle nostre teste è come voler togliere l’aria ai nostri polmoni”.
E credo anche che per noi futuri medici (e in generale per ogni uomo) il sapere non sia semplicemente un bagaglio di conoscenze enciclopediche sterili, che uno si forma con uno studio “matto e disperatissimo” avulso completamente dalla realtà vera, dalla vita concreta… credo al contrario che il sapere si costruisca a poco a poco, con pazienza e fatica, se si riesce ad andare oltre all’apparenza, oltre alla superficie delle cose e ci si preoccupa del “nocciolo”, della sostanza, se si i ricerca insomma il cuore delle cose, in ogni ambito e in ogni momento della nostra esistenza… come??! Leggendo, studiando, analizzando, ponendosi domande, provando stupore, mettendo in dubbio tutto ciò che proviene dall’esterno, prima di farlo nostro, come qualcosa di preconfezionato, da accogliere acriticamente e passivamente “a scatola chiusa”.
… Ma soprattutto condividendo, collaborando, mettendo al servizio degli altri se stessi
Mi piace concludere queste mie impressioni “a caldo”, dettate dall’emozione del momento, con le parole che Mario Capanna rivolge al figlio(nella Lettera a mio figlio sul sessantotto):
“Sottoponi a verifica tutto ciò che vieni a conoscere. Tutto. Anche il concetto che afferma la necessità di verificare ogni conoscenza”
giovedì 27 marzo 2008
UN FILO D'ERBA
Con queste parole si chiude la splendida lettera che Tiziano Terzani inviò ad Oriana Fallaci in risposta al lungo articolo della scrittrice sul “Corriere della sera“, quello che poi sarebbe diventato “La rabbia e l’orgoglio“. lettera che fu rispedita al mittente, senza alcun commento.
mercoledì 26 marzo 2008
MARKETTE
Ciao a tutti! Io sono a letto con la febbre, il mal di gola, il raffreddore, la tosse... (devo continuare??!)... Sto malissimo, per farla breve! Comunque vi comunico ufficialmente che questa sera (non so bene l'ora ma penso piuttosto tardi) su La7 Loredana Bertè sarà ospite di Markette, il delirante programma condotto da Pierino La Peste (Piero Chiambretti ovviamente!)
Vi lascio con questa canzone bellissima di Lory.. Si intitola Robin Hood, è una canzone del 1979 ma ancora attualissima... a mio parere è il perfetto ritratto dell'Eroe dei nostri tempi, così come ci viene proposto dai mass media, un uomo per cui tutto è possibile e lecito, purchè lo desideri...
Roobin Hood
Vive in un palazzo enorme
sempre in tasca ha una pistola
mangia molto e molto dorme
spaccia l'eroina a scuola
Robin Hood
è distinto come un paggio
Robin Hood
oggi ride del coraggio
Sa decidere all'istante
da che parte gli conviene
qualche volta è delirante
se lo paghi ti vuol bene
Robin Hood
oggi spiana la foresta
Robin Hood
non ha sogni per la testa
gli eroi li abbiamo travolti noi
ma che fastidio gli eroi
che amavano un po' di più
che avevan sempre bandiere
da fare restare su
Ma dove sono gli eroi?
Erano meglio di noi,
erano meglio di voi,
erano meglio gli eroi.
E' insensibile all'amore
la passione non lo tenta
con le donne è un gran signore
se le vuole le violenta
Robin Hood
si confonde fra la gente
Robin Hood
oggi è molto differente
gli eroi, li abbiamo travolti noi
ma che fastidio gli eroi
che amavano un po' di più
che avevan sempre bandiere
da fare restare su
Ma dove sono gli eroi?
Erano meglio di noi,
erano meglio di voi,
erano meglio gli eroi
martedì 25 marzo 2008
UN MESSAGGIO PER IL FUTURO
Non so se qualcuno domenica sera ha visto su Canale 5 “Il senso della vita”. E’ stato intervistato da P.Bonolis Mario Capanna … a dire la verità l’intervista è stata brevissima ma mi ha fatto ricordare delle parole bellissime tratte dalla Lettera a mio figlio sul Sessantotto di Mario Capanna, su cui qualche tempo fa avevo avuto modo di riflettere:
“[…] Se il tuo cuore e la tua mente saranno capaci di accendersi per ogni ingiustizia, chiunque ne sia la vittima e in qualsiasi parte del mondo, vorrà dire che ti sentirai - e sarai - veramente parte dell’umanità.
Se ogni tuo atto e pensiero saranno volti a contrastare la prepotenza e a costruire l’equilibrio fra tutti gli esseri umani, e fra loro e la natura, spargerai intorno a te un contagio benefico. E sarai felice, proprio perché contribuirai a rendere tali anche gli altri uomini.
Se, al contrario, ti chiuderai nell’egoismo, anziché aprirti nella solidarietà, e ti seppellirai nell’individualismo, ti ridurrai ad avere paura di tutto e di tutti - paura, in primo luogo, di te stesso - e sarai uno dei tanti naufraghi alla deriva nel mare di pochezza globale che oggi vuole risucchiarci.
Se sai, sei: autonomo e intelligente (intus-legere, “leggere dentro”) a tal punto da capire che bisogna combattere per cambiare il mondo. E nessuno potrà mai rubare i tuoi beni, perché li custodisci dentro di te e li metti a servizio di te e degli altri.
Se non sai, esisterai per concessione altrui, prigioniero delle forze che altri manovrano per mantenere gli esseri umani nella condizione di moderna, spensierata minorità.
E allora sì, quelle forze e chi le controlla, ti sembreranno invincibili. Mentre non lo sono affatto, e lo scopriremmo con facilità se smettessimo di alimentarle con la nostra passività e il nostro rassegnato consenso. Sta a te decidere. A ognuno di noi. […]”
Da Mario Capanna, Lettera a mio figlio sul Sessantotto
sabato 22 marzo 2008
IL MIO PRIMO "COMPITINO"!!!
Ho deciso di parlarvi di un programma che penso possa esservi utile: µtorrent, utilizzato per il “peer2peer” (lo scambio di file tra PC). A differenza di programmi come Emule, dove è presente un sistema di “code” basato su dei punti per il download dei file (alcuni utenti hanno la precedenza su altri, a seconda della quantità di file inviati agli altri utenti), con il sistema µtorrent questo principio non esiste. L' utente scarica quanto può e, quando il download è finito, sceglie se rimanere in “seed” (dall'inglese “seme“, colui che invia e mantiene in “vita” il file), senza conseguenze sulla velocità di scaricamento. Il funzionamento è leggermente più complesso rispetto ad eMule: innanzitutto bisogna scaricare dalla rete il file .torrent (si trova in molti siti: www.tntvillage.org, www.mininova.org..). Una volta scaricato, questo file (molto piccolo) deve essere eseguito tramite µtorrent, che prima chiede dove si vuole salvare il file da scaricare, quindi cerca tutti i seed e i leech (coloro che scaricano) presenti, dai quali scaricherà le varie parti del file. Come si intuisce, il sistema torrent utilizzato da µtorrent (ma anche da BitTorrent, Azureus..) è molto più rapido e, all'occorrenza, sicuro di altri sistemi di P2P.
Per altre info: http://www.wikipedia.it/
Conteggio Parole (contatore MS Word) : 200
venerdì 21 marzo 2008
UN PROFETA...
Non so se conoscete Tiziano Terzani…lui è sicuramente il mio scrittore preferito! Un uomo dalla strabordante saggezza, che ha lavorato per gran parte della sua vita in giro per il mondo, ma soprattutto in Asia, come giornalista e corrispondente di guerra. È scomparso prematuramente nel luglio 2004 (il 28 luglio 2004!) a causa di un tumore… e la cosa che mi ha sempre colpito e affascinato è il modo con cui ha affrontato la morte… questo scrive nel suo ultimo libro “Un altro giro di giostra” a proposito della malattia:
“Dopo tanto clamore godevo finalmente di tanto silenzio. Per anni, preso da guerre, rivoluzioni, alluvioni, terremoti, grandi mutamenti dell’Asia, ero stato un appassionato osservatore di vite in pericolo, vite distrutte o, più spesso, sprecate: tantissime vite altrui. Ora osservavo semplicemente quella che più mi riguardava, la mia”.
“Il cancro mi offriva una buona occasione: quella di non ripetermi.
Non era la sola. Lentamente mi accorsi che il cancro era diventato anche una sorta di scudo dietro il quale mi proteggevo, una difesa contro tutto quel che prima mi aggrediva, una sorta di baluardo contro la banalità del quotidiano, gli impegni sociali, contro il fare conversazione… Finalmente ero libero. Totalmente libero. Parrà strano, e a volte pareva stranissimo anche a me, ma ero felice.”
“Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso.
La cosa sconvolgente è che questo piccolo grande uomo non solo accetta la malattia con animo sereno e pacificato, ma addirittura vede nella malattia una benedizione, un’ occasione per dare un senso profondo e nuovo alla propria esistenza!
Consiglio a chi ancora non l’avesse fatto di leggere “Un altro giro di giostra”: Terzani fa un lungo viaggio alla ricerca della “pillola magica” che lo possa salvare, si rivolge alle culture orientali sperimentando sulla propria pelle tutte le possibili soluzioni… medicina tibetana, ayurveda, reiki, yoga, pranoterapia, omeopatia, erbe cinesi, guaritori filippini, etc…
Questo viaggio si trasforma però in un viaggio alla ricerca di sé e lo porta alla conclusione che non esiste la cura, la medicina, la formula magica che possa risolvere tutti i problemi e aprire tutte le porte… “perché non esistono scorciatoie a nulla: non certo alla salute, non alla felicità o alla saggezza. Niente di tutto questo può essere istantaneo. Ognuno deve cercare a modo suo, ognuno deve fare il proprio cammino, perché uno stesso posto può significare cose diverse a seconda di chi lo visita. Quel che può essere una medicina per l’uno può essere niente o addirittura un veleno per l’altro”.
Alla fine Tiziano Terzani decide di non interrompere le cure e si ritira prima sui monti dell’Himalaya, poi in un eremo ad Orsigna, sull’Appennino pistoiese, dove si dedica interamente alla meditazione e alla ricerca spirituale.
“Non ho rinunciato affatto a curarmi. Volevo solo curarmi in modo diverso. E il mio modo questa volta era decisamente quello di tornare in armonia… con l’ordine cosmico”.
“LA SOLUZIONE E’ DENTRO DI NOI, SI TRATTA DI CONQUISTARLA FACENDO ORDINE, BUTTANDO VIA TUTTO CIO’ CHE E’ INUTILE E ARRIVANDO AL NOCCIOLO DI CHI SIAMO. PIU’ CHE ASSALTARE LE CITTADELLE DEL POTERE, SI TRATTA ORMAI DI FARE UNA LUNGA RESISTENZA. BISOGNA RESISTERE ALLE TENTAZIONI DEL BENESSERE, ALLA FELICITA’ IMPACCHETTATA; BISOGNA RINUNCIARE A VOLERE SOLO CIO’ CHE CI FA PIACERE. BISOGNA NON ABBANDONARE LA RAGIONE PER DARSI ALLA FOLLIA, MA BISOGNA CAPIRE CHE LA RAGIONE HA I SUOI LIMITI, CHE LA SCIENZA SALVA, MA ANCHE UCCIDE E CHE L’UOMO NON FARA’ ALCUN VERO PROGRESSO FINCHE’ NON AVRA’ RINUNCIATO ALLA VIOLENZA. NON A PAROLE, NELLE COSTITUZIONI E NELLE LEGGI CHE POI IGNORA, MA NEL PROFONDO DEL SUO CUORE”.
martedì 18 marzo 2008
PACE!
“In tutta la storia ci sono sempre state delle guerre. Per cui continueranno ad esserci” si dice. “Ma perché ripetere la vecchia storia? Perché non cercare di cominciarne una nuova?” rispose Gandhi a chi gli faceva questa solita, banale obiezione.
L’idea che l’uomo possa rompere col proprio passato e fare un salto evolutivo di qualità era ricorrente nel pensiero indiano del secolo scorso. L’argomento è semplice: se l’HOMO SAPIENS, quello che ora siamo, è il risultato della nostra evoluzione dalla scimmia, perché non immaginarsi che quest’uomo, con una nuova mutazione, diventi un essere più spirituale, meno attaccato alla materia, più impegnato nel suo rapporto col prossimo e meno rapace nei confronti del resto dell’universo?
E poi: siccome questa evoluzione ha a che fare con la coscienza, perché non provare noi, ora, coscientemente, a fare un primo passo in quella direzione? Il momento non potrebbe essere più appropriato visto che questo HOMO SAPIENS è arrivato ora al massimo del suo potere, compreso quello di distruggere sé stesso con quelle armi, che poco sapientemente si è creato. Guardiamoci allo specchio, Non ci sono dubbi che nel corso degli ultimi millenni abbiamo fatto enormi progressi (…) ora siamo persino capaci di clonare la vita. Eppure con tutto questo progresso non siamo in pace né con noi stessi né col mondo attorno. (…) Il grande progresso materiale non è andato di pari passo col nostro progresso spirituale. Anzi: forse da questo punto di vista l’uomo non è mai stato tanto povero da quando è diventato così ricco. Da qui l’idea che l’uomo coscientemente inverta questa tendenza e riprenda il controllo di quello straordinario strumento che è la sua mente.
(..) E’ il momento di uscire allo scoperto, è il momento di impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi. Soprattutto dobbiamo fermarci, prenderci tempo per riflettere, per stare in silenzio.
(…) Visti dal punto di vista del futuro, questi sono ancora i giorni in cui è possibile fare qualcosa. Facciamolo. A volte ognuno per conto suo, a volte tutti assieme. Questa è una buona occasione. Il cammino è lungo e spesso ancora tutto da inventare. Ma preferiamo quello dell’abbrutimento che ci sta dinanzi? O quello, più breve, della nostra estinzione? Allora. BUON VIAGGIO! Sia fuori che dentro.
TIZIANO TERZANI, LETTERE CONTRO LA GUERRA, LETTERA DALL’HIMALAYA - CHE FARE?
Musica e Parole-Loredana Bertè
Lory in versione "Il nome della rosa"...
... Biblica, messianica, magica.... GUARDARE PER CREDERE !!!
PS. A proposito... per ascoltare "Folle città", che dovrebbe partire automaticamente quando si apre il mio blog, c'è bisogno di connettersi con ilprogramma Modzilla Firefox,perchècon Internet Explorer non "funge":non chiedetemi perchè!!!
giovedì 13 marzo 2008
Un invito e un augurio...
DOUGLAS MALLOCH
sabato 8 marzo 2008
MUSICA E PAROLE
Musica e parole
venerdì 7 marzo 2008
Lory
Non vi ho ancora detto perché questo blog “ufficialmente disperso” si chiama proprio FOLLE CITTA’…
FOLLE CITTA’ è in realtà il titolo di una canzone della Mitica… ovviamente sto parlando di Loredana Bertè, che io adoro alla follia!
Perché ascolto e adoro quella “pazza scatenata” della Bertè?! (molti si chiederanno)
Per un motivo semplice: perché Lei è l’unica Artista Vera, che non finge… nel bene e soprattutto nel male! per Lei cantare è aprirsi il petto e mostrare il cuore. Lei non è una che cura la voce, non è insomma la solita cantante pop stereotipata, omologata, a cui siamo abituati purtroppo… Lei sul palco ringhia, abbaia, lascia che la sua voce esploda e travolga chi la sta ascoltando, come una piovra, una tempesta, un vortice impetuoso…
La musica per chi ci vive dentro, secondo me, è o una ferita aperta o un puro e insensato esercizio di merceologia… per Lei cantare è ferita aperta…
“La canzone è sfogo, rabbia, via d'uscita. Da cosa? Da un calvario. Dall'assenza di stelle che ti porti conficcata dentro, dall'infanzia. Dai compleanni che non hai mai potuto festeggiare: sempre in giro per il mondo, persa nei tuoi casini e anche nei successi, perché no” L.B.
My personal juke-box
Le “mie” dieci canzoni della Mitica (che vi consiglio di ascoltare subito!)
- Ufficialmente dispersi (dall’album Ufficialmente dispersi, 1993)
- Luna (dall’album Un pettirosso da combattimento, 1997)
- Amici non ne ho (dall’album Bertex Ingresso Libero, 1994)
- Il comandante Che (dall’album Ufficialmente dispersi, 1993)
- Stiamo come stiamo (con Mia Martini) (dall’album Ufficialmente dispersi, 1993)
- Mufida (dall’album Babybertè, 2005)
- Per i tuoi occhi (dall'album Traslocando, 1983)
- Il mare d’inverno (dall’album Jazz, 1983)
- Così ti scrivo (dall’album Jazz, 1984)
- Folle città (dall’album Bandabertè, 1979)
Buttate i dischi dei Metallica, questo è il ROCK!